Un’importanza fondamentale per la sonorità di ogni strumento a corda è dato dal materiale con cui lo si costruisce. Come tramandano gli antichi maestri liutai cremonesi sin dai tempi del grande Andrea Amati, le essenze di legno migliori in assoluto sono l’acero marezzato dei Balcani per costruire fondo, fasce e manico, e l’abete rosso delle Dolomiti per la tavola armonica, come 400 anni fa. È l’esperienza dei maestri tramandata e perfezionata nel corso del tempo ad aver definito le migliori essenze da usare. Come liutaio cremonese porto avanti questa tradizione.

La bellezza e l’eleganza dell’acero

Il legno dell’acero è esteticamente caratterizzato dalla sua tipica marezzatura, più o meno accentuata. Il legno con questo aspetto fatto di linee, strisce e venature, è molto ricercato per lavori di pregio perché fa in parte la bellezza del prodotto nella parte del fondo, delle Fasce e del manico dello strumento, in questo caso del violino e famiglia. Questo legno è morbido e ben lavorabile da liutai o ebanisti e si presenta liscio, fiammato o occhiolinato. È un albero che raggiunge dimensioni notevoli e conta 120 specie, di cui 6 si trovano in Italia. Tuttavia, quello prediletto dai liutai per la realizzazione dei violini, proviene dai Balcani e viene scelto per le sue qualità acustiche: è importante per me che al momento dell’utilizzo abbia una stagionatura non  inferiore ai 12 anni; per questo motivo scrivo l’anno di acquisto su ogni singolo pezzo che mi procuro.

La grande qualità sonora dell’abete rosso italiano

Ad oggi non esiste altro legno che possa sostituire l’abete rosso nella costruzione di strumenti musicali di alta qualità. Le vibrazioni della Tavola armonica fatta con l’abete rosso, sono insostituibili. Questo legno di risonanza scelto per le tavole armoniche di violini, viole, violoncelli e molti altri strumenti a corde destinati alla musica classica, è dotato delle rare qualità di elasticità e resistenza alle continue sollecitazioni. L’abete rosso può raggiungere anche i 40 metri d’altezza e per la costruzione dei violini sono prediletti i famosi abeti rossi italiani della Val di Fiemme. Si racconta che il maestro Stradivari si aggirasse di persona nella cosiddetta Foresta dei Violini (la foresta di Paneveggio in Val di Fiemme) alla ricerca degli alberi più idonei, quegli abeti rossi plurisecolari dagli anelli di crescita molto sottili e perfettamente concentrici, con scarsa presenza di nodi.

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