Tutelata dal Consorzio Liutai Stradivari che rilascia un certificato d’origine con bollino SIAE, dall’Associazione Italiana Liutaria e dall’UNESCO, la scuola classica cremonese nell’arte della costruzione di violini, viole e violoncelli, è la più famosa al mondo dal XVI secolo e nel corso degli anni ha raggiunto un altissimo livello di tecnica e stile, in continua evoluzione alla ricerca della perfezione assoluta. La tecnica rigorosamente artigianale della costruzione di quella che viene chiamata “forma classica” del violino, o anche “forma interna”, è tale per cui non potranno mai esistere due violini esattamente identici.
Il modello del violino e la sua costruzione
Per la scelta del modello di violino al quale ispirarmi, da sempre prediligo le opere dei grandi maestri liutai della storia cremonese, gli storici Andrea Amati, Antonio Stradivari e Guarneri del Gesù, e da qualche tempo anche gli strumenti ad arco di liutai come il Giovanni Battista Guadagnini,sono per me fonte di ispirazione in seguito alla domanda di numerosi clienti. Una volta definito l’esemplare di strumento da seguire, il passaggio successivo fondamentale è la scelta del legno da lavorare per la costruzione; l’essenza del legno – principalmente l’acero dei Balcani marezzato per costruire fondo, fasce e manico, e l’abete rosso della Val di Fiemme per la tavola armonica – deve rispondere a precisi requisiti, tra i quali innanzitutto possedere caratteristiche simili allo strumento antico al quale mi ispiro. Tutte le fasi di costruzione dello strumento richiedono molto tempo e precisione, il legno è un materiale vivo e richiede un trattamento abile e paziente. Dalla bombature di fondo e tavola, agli spessori di questi, ogni passaggio è studiato al fine di ottenere il miglior risultato acustico.
La mia impronta personale
Nonostante l’ispirazione venga dalla tradizione, c’è una parte dei violini, viole e violoncelli che permette a me, e a tutti i maestri liutai artigiani, di esprimere la propria creatività nella costruzione dello strumento a corda e si tratta del manico, che nella parte superiore è ornato dall’ intaglio del riccio. La scultura del riccio è l’impronta personale del liutaio sullo strumento, che segue i gusti personali del costruttore e lascia spazio all’estro creativo di noi liutai cremonesi. Prendo così ispirazione dai maestri storici, ma in questa parte posso lasciare sempre la mia firma.